GINECOLOGIA

Visita ginecologica a Pescara


In ambito ginecologico la Dott.ssa Lucia Barbara Rando offre la sua consulenza su infertilità di coppia,

infezioni genitali, contraccezione (inserimento spirale -IUD-), cura delle patologie ginecologiche

(ovaio policistico, endometriosi, cisti ovariche, fibromiomi, polipi uterini) e cura dei disturbi della menopausa.

Esercita la propria attività ambulatoriale a Pescara e Montesilvano.

Diatermocoagulazione

La diatermocoagulazione (DTC) è una tecnica molto efficace, che si può eseguire in tempi relativamente rapidi e i cui risultati sono sempre soddisfacenti.

Viene utilizzata nel trattamento selettivo di piccole lesioni della cute: fibromi penduli, cheratosi seborroiche, cheratosi attiniche, verruche filiformi o lesioni vascolari (come angiomi rubino, spider naevi), papillomi, condilomi acuminati genitali, creste galli ecc.

Possono essere trattate lesioni benigne che non necessitino di asportazione chirurgica con esame istologico. In ambito ginecologico la diatermocoagulazione viene impiegata perlopiù per la rimozione dei condilomi acuminati, anche conosciuti come "verruche veneree" o " verruche genitali",

poiché rappresentano una malattia altamente contagiosa a trasmissione sessuale.

I condilomi sono altamente infettanti, sia autoinfettanti (rapido accrescimento nella zona vicina alla prima lesione) sia eteroinfettanti, cioè verso partners con cui si hanno contatti sessuali, anche non completi, senza protezione.

  • Approfondisci

    I condilomi genitali sono lesioni, visibili come piccole escrescenze ruvide, uniche o multiple localizzate sulla pelle e/o sulle mucose dell'apparato genitale e nella zona perianale sia maschile che femminile. Nella donna si possono manifestare: nel basso tratto genitale sul collo dell'utero dove assumono un aspetto pianeggiante (condilomi piani) identificabili mediante colposcopia oppure in vagina o nella vulva dove si presentano in forma di lesioni verrucose, spesso multiple. Nell’uomo i condilomi infettano prevalentemente il glande, il meato uretrale, il frenulo, l’asta del pene e l’ano. Spesso asintomatici, raramente possono causare prurito. Nella maggior parte dei casi non creano conseguenze, ma è importante tenerli sotto controllo in quanto il virus HPV può causare alterazioni tumorali delle cellule appartenenti alla mucosa che riveste il collo dell’utero. 

  • Come si esegue la diatermocoagulazione

    L’area da trattare viene anestetizzata tramite infiltrazione con un anestetico locale. Il diatermocoagulatore (un elettrobisturi) genera corrente elettrica ad alta frequenza, che, applicata ad un tessuto (cute o altro), taglia e cicatrizza il tessuto stesso per effetto termico. In genere possono essere necessarie, in genere, da una a tre sedute.

  • Controindicazioni

    Non dovrebbe essere effettuata nei seguenti casi: in pazienti portatori di peacemaker o altri apparecchi elettronici impiantati; in pazienti affetti da patologie cardiache gravi e/o disturbi della coagulazione; in pazienti in terapia con anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici; in pazienti con infezioni cutanee in atto; in pazienti affetti da patologie neoplastiche (tumori) in stadio avanzato; in pazienti affetti da cirrosi epatica ed infine sulle ferite cutanee.

  • Cosa fare dopo la diatermocoagulazione

    Le lesioni vanno medicate due volte al giorno, seguendo le indicazioni e usando i farmaci prescritti. Nei giorni successivi si formerà’ una crosta, cui farà seguito la guarigione dell’ustione da calore. Al fine di non pregiudicare l’esito estetico della zona trattata è fondamentale non esporla al sole, per almeno tre mesi, se non previa applicazione di filtro solare ad altissima protezione e di non bagnare la ferita sino a completa guarigione.

  • Rischi e complicazioni

    Gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi sono, generalmente, di scarsa entità e tendono a risolversi da soli in breve tempo: insorgenza di dolore o bruciore e la comparsa di arrossamenti nelle aree trattate, che, salvo complicazioni, si risolvono spontaneamente nel giro di qualche giorno. Altre complicazioni, seppur rare: iperpigmentazione o ipopigmentazione delle aree trattate, comparsa di cicatrici cheloidee.

La visita ginecologica: a cosa serve e come si svolge

La Visita Ginecologica valuta lo stato di normalità dell'apparato genitale femminile (gli organi genitali interni ed esterni), escludendo la presenza di patologie ginecologiche nelle donne, non in stato di gravidanza.

È utile sottoporsi periodicamente alla Visita Ginecologica ed al Pap Test (preferibilmente ogni 1 o 2 anni) in quanto la diagnosi precoce di alcune patologie (come i tumori dell'utero, i miomi, l'endometriosi) migliora la prognosi e la possibilità di cura. Le attuali Linee Guida dell'American Congress di Ostetricia e Ginecologia (ACOG) raccomandano una regolare esecuzione della Visita alle donne in buona salute.

  • Quando si esegue la visita ginecologica

    È preferibile prendere un appuntamento in un periodo in cui la donna non ha le mestruazioni, poiché l’esame diventerebbe più difficile per il Ginecologo ed imbarazzante per la paziente. Per la Visita Ginecologica non occorre alcuna preparazione particolare. Poco prima la paziente può andare in bagno per svuotare la vescica.

  • Come si esegue la visita ginecologica

    Un colloquio preliminare con la paziente consente al Ginecologo di raccogliere accuratamente la storia clinica della paziente e conoscere eventuali malattie sistemiche e terapie in corso. Particolare attenzione merita il calendario e le caratteristiche delle mestruazioni, la storia ostetrica, il numero di figli e l’attività sessuale della paziente. 

    Le motivazioni della Visita Ginecologica possono essere: scelta del metodo contraccettivo, chiarimenti sui vari aspetti della vita sessuale, dolori pelvici, mestruazioni irregolari, abbondanti o dolorose, prevenzione delle infezioni vaginali, prurito e bruciore vaginali, perdite vaginali abbondanti, di cattivo odore o di colore e consistenza diverse dal solito, oppure una semplice visita di routine.

    La visione degli esami più recenti della paziente: Pap-Test, esami del sangue (come emocromo, dosaggi ormonali) ed altre indagini specialistiche (come mammografia, mineralometria ossea computerizzata) completa l’iter diagnostico.

    Poi inizia la Visita Ginecologica vera e propria. La paziente si siede sul lettino ginecologico con le gambe divaricate, appoggiando i piedi e le gambe sui due supporti ai lati del lettino. È una posizione un po’ imbarazzante! Ma è l’unico modo per eseguire la Visita.

    La Visita Ginecologica inizia con l'esplorazione visiva della vulva, dedicando particolare attenzione allo stato dei genitali esterni (se sono infiammati, arrossati oppure distrofici) ed all’eventuale presenza di condilomi o altre lesioni. Poi, viene eseguito l’esame con lo speculum, un piccolo divaricatore che separa delicatamente le pareti vaginali e mette in evidenza la parte più alta della vagina e la cervice. Il Ginecologo, così, esegue il Pap-Test. Rimosso lo speculum, si procede all'esplorazione vaginale. Il Ginecologo introduce un dito in vagina e appoggia contemporaneamente l’altra mano sull’addome inferiore. Tale manovra permette di mobilizzare gli organi genitali interni. Valuta la forma, il volume e la mobilità dell’utero e delle ovaie e la presenza di eventuali punti che possono suscitare dolore. Il Ginecologo, inoltre, esclude la presenza di patologie ginecologiche (come fibromi, cisti ovariche ed endometriosi). Identifica la posizione dell’utero, della vagina e della vescica per escludere il prolasso genitale. Valuta lo stato dei muscoli pelvici e perineali della paziente. Muscoli ipertonici o dolenti sono spesso associati ai dolori durante i rapporti sessuali (dispareunia). Muscoli ipotonici sono la spia dell’incontinenza urinaria da sforzo, della ridotta sensibilità vaginale durante il rapporto sessuale. 

    Per la donna che riferisce dolore o bruciore durante i rapporti sessuali, il Ginecologo traccia la “mappa del dolore”. Valuta con accurata gentilezza tutti i punti dolenti dei genitali esterni e della vagina.

    Durante la Visita Ginecologica, per non avvertire dolore o fastidio la paziente può fare dei respiri profondi e così rilassarsi. Il tempo le sembrerà più breve. Alle pazienti vergini, che non hanno avuto ancora rapporti sessuali completi, l’esame con lo speculum e l’esplorazione vaginale non vengono effettuati.


Assistenza in gravidanza.

Dal concepimento al parto

La Dott.ssa Rando, attualmente dirigente medico di I livello presso l’Ospedale di Pescara, in ambito ostetrico segue la paziente nell’intero percorso della gravidanza, dal momento del concepimento fino al parto, con visite ed ecografie per la valutazione dell’accrescimento fetale e la diagnosi prenatale. Esercita la propria attività ambulatoriale a Pescara e Montesilvano.

Dove ricevo


A Pescara presso Ospedale Spirito Santo Reparto di Ginecologia, in attività Intramoenia - Pescara, via Fonte Romana n.8

Per appuntamenti e prenotazioni contattare il numero di cellulare: 330 802080 

fissa il tuo appuntamento 330 802080
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